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Santuario della Madonna di Castelletto

Santuario della Madonna di Castelletto

La costruzione del santuario inizia nel 1633 a seguito della lacrimazione dell'immagine della Madonna del Latte.

La chiesa fu terminata abbastanza rapidamente in soli quattro anni.

Il santuario sorge su un promontorio che domina Melano con una bella vista sul basso Ceresio.

In estate nei weekend la chiesa come il grotto nelle vicinanze è aperto.

Si raggiunge in circa 15 - 20 minuti a piedi dal paese salendo dal sentiero con la via crucis.

Insieme alla Madonna dei Miracoli di Morbio, la Madonna d'Ongero, la Madonna del Sasso è uno dei santuari mariani dove la Madre di Dio si è manifestata in Ticino.




Matteo De-Gasperi

Matteo De-Gasperi Pellegrino dal 1993 alle GMG di Denver, Colorado al seguito di Monsignor Corecco. Per poi proseguire verso altri luoghi spirituali da Fatima a Czestochowa, da Lourdes a Velainkanni. Come pellegrinaggi in terra ortodossa dalla Lavra di Kyiv al monastero di San Giovanni a Rila. Dal Monte Athos a Patmos. Proseguo i miei studi autonamente. Passo la maggior parte del mio tempo in Ticino. Continuo i miei pellegrinaggi principalmente in Grecia sui passi degli apostoli e San Paolo.




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Il Beato Manfredo Settala e gli eremiti di oggi

Il Beato Manfredo Settala e gli eremiti di oggi

Tra le feste religiose più sentire in Canton Ticino, soprattutto nel Mendrisiotto, ogni 27 gennaio a Riva San Vitale si svolge la sagra del Beato Manfredo Settala con la distribuzione dei pani in ricordo del miracolo dove trasformò sassi in pagnotte in un periodo di dura carestia. Le informazioni sulla vita del santo sono poche. Sappiamo che apparteneva ad un'importante famiglia milanese. Divenne prete prima e poi si ritirò a vita eremitica sul monte San Giorgio. La sua fama fece si che molti pellegrini accorrevano a lui. Morì in stato di grazia il 29 luglio 1217 e che le campane della regione iniziarono a suonare nel momento stesso del trapasso. Mi permetto di aggiungere una riflessione sul significato dell'eremita oggi come allora. Quando un/a uomo/donna si sentono chiamati a vita eremitica ci sono due possibilità o son mandati dai demoni con le illusioni e quindi destinati a fallire rischiando seriamente anche problemi psicologici visto che l'uomo è una bestia da compagnia oppure sono chiamati da Dio e quindi saranno sempre sorretti, nonostante le tribolazioni, dalla grazie di Dio. (Escludendo fatti gravi) Oggi come allora il Signore bussa alla porta di alcune persone proponendo alla loro anima questo percorso differente, per lo più in una società come la nostra visto ormai come inutile. Molto spesso i candidati, permettetemi il paragone un po' tirato, sono come gli apostoli. Gli eremiti hanno poche cose in comune tra di loro, avvolte con dei passati turbolenti. Come se quello fosse quasi una predilizione per rendere ancora più presente nella contraddizione la presenza di Dio. Spesso Gesù parlava per contrapposizione. Per assurdo rendere ovvia l'evidenza della sua presenza, nella negazione di predisposizione considerata dalla società. In altre parole se un religioso di provata morale diventasse eremita nessuno sarebbe sorpreso. Ma se qualcuno (laico) accettasse questa chiamata così radicale non solo il popolo di Dio sarebbe sorpreso ma si sentirebbe ognuno di dire la sua e dare consigli come se tutti lo avessero fatto. Ecco allora il richiamo dei Padri del Deserto a non parlare di cose che non si conoscono per esperienza propria. Accettare che il soggetto intraprenda questo cammino è anche accettare che se un giorno decidesse di tornare a vita civile come i Poustinik della tradizione russa, andrebbe bene lo stesso. Tornare nel mondo non è necessariamente un fallimento, è piuttosto un'attenta scelta basata sul discernimento del volere di Dio. La solitudine dagli uomini ma sempre nella presenza di Dio, cercando la sua unione ci porta a capire le cose in maniera più chiara. Passando attraverso determinate esperienze si capiscono meglio le cose e si ha quella compassione e sensibilità per aiutare le persone che si trovano nel momento della prova. L'eremita si ritira dal mondo ma prega per il mondo intero. Senza lasciarsi definire da esso diventa l'orecchio del dolore del mondo. Il suo tempo è dedicato alla preghiera d'intercessione attraverso la penitenza secondo le sue possibilità. L'eremita non è un animale da zoo. La sua preghiera non va mai interrotta! La visita all'eremita dev'essere di carattere strettamente spirituale per un problema veramente serio. Mentre la porta dell'eremo è molto spesso aperta, avvolte troppe, bisogna ricordarsi e rispettare al sua vocazione. Considerando anche la lontanza di questi eremi dal mondo è cosa buona e giusta portare qualcosa all'eremita di utile. Pasta, riso, tonno, alimenti a lunga scadenza saranno sempre ben accetti. Ricollegandosi a Matteo 25,35 "Avevo fame e mi avete sfamato"... Importante fare anche una differenza che ormai è andata quasi persa in occidente tra eremiti, anacoreti e poustinik.

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Reliquia di San Charbel a Cureglia

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Nel 1989 è stato inaugurato il nuovo altare della chiesa parrocchiale di Cureglia.Nella cerimonia sono state murate delle sante reliquie tra cui quelle di San Charbel Makhlouf. Il santo eremita monaco dell'ordine della chiesa maronita nato nel 1828 nella montagna libanese nel villaggio più alto del Libano che domina la Valle Santa, la Qaddisha. Fin da piccolo si distingue dagli altri per la sua profonda fede. Nel 1851 entra in seminario nel 1853 viene ordinato con il nome Charbel martire antiocheno della città di Edessa. Prosegue gli studi teologici a Kfifane sotto l'occhio attento del suo professore San Nemtallah al Hardini.Per 16 anni rimane nel monastero di San Maroun. Nel 1875 riceve il permesso per poter occupare l'eremo di San Pietro e Paolo. Il 24 dicembre 1898 ritorna alla casa del Padre. Il suo corpo rimane intatto per molti decenni. I miracoli ottenuti grazie alla sua intercessione non si contanto. Il 22 di ogni mese in commemorazione del miracolo a Nohad El Shami. Altri santi maroniti sono: - San Giovanni Maroun primo patriarca. - Santa Rafqa - San Nemtallah al Haridini - Beato Esphan Nehmé - Venerabile Abouna Antoun San Maroun santo monaco eremita morì nel 410 a Brad. Venerato da tutte le chiese che permettono il culto dei santi. San Giovanni Crisostomo gli scriveva per chiedergli consigli. I maroniti erano ispirati dal suo modo di vivere e praticare la fede cristiana prima di essere latinizzati con forza dal tempo delle crociate fino ad oggi. Insieme alle reliquie di San Charbel a Cureglia ci sono anche i frammenti di questi santi: - San Felice, primo Vescovo di Como. - Santa Clelia Barbieri, vergine, fondatrice delle Suore Minime dell’Addolorata. - Santa Beatrice de Silva, vergine, fondatrice dell’Ordine delle Concezioniste. - Santa Margherita Bourgeois, vergine, fondatrice della Congregazione di Nostra Signora. - Beato Pietro Berno di Ascona, martire.

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